Allarme CORONA VIRUS!!
Siamo tutti molto preoccupati da quanto succede intorno alla posa in opera dei serramenti, con il moltiplicarsi di messaggi contradditori che seminano il panico tra i serramentisti.
Calma: il virus c’è, ma non è la fine del mondo.
Facciamo il punto della situazione, per come è e per come potrebbe evolvere e vedremo che, tutto sommato, non è ancora il caso di chiudersi in casa con la mascherina sul naso.
Dall’anno scorso esiste un impianto normativo che dice a chiare lettere come si progetta una posa in opera, quali soluzioni preferire, che materiali utilizzare. Questa norma NON MODIFICA LE COMPETENZE: io posatore, io serramentista, devo muovermi nello schema indicato dalla norma sulle responsabilità nella posa in opera, che, come sappiamo, ha come figura predominante il progettista: noi facciamo quello che lui ci dice di fare, dopo che lui ha valutato la situazione del suo cantiere.
Nel complesso della norma 11673 è anche stabilito quali competenze deve avere un posatore e chi è autorizzato a certificare che queste competenze sono state acquisite; è stabilito che vi sono più livelli di istruzione, è indicato un percorso di crescita e mantenimento.
Dal dicembre scorso ACCREDIA ha autorizzato i primi enti ad emettere questi ‘patentini’; a oggi, gli enti autorizzati sono 4 ma altri se ne aggiungeranno a breve.
Tutto questo percorso, A OGGI 01/02/2020, è facoltativo.
Potete decidere di fare i corsi, sostenere gli esami, prendere il patentino (e fareste sicuramente bene a farlo), ma RIMANE UN PERCORSO VOLONTARIO; non raccontiamoci che siamo obbligati; gli obblighi sono altri e sono già tanti.
Le normative cambiano, continuano a cambiare; cambia il clima, cambiano le direttive, cambiano le leggi.
In particolare, cambieranno le normative per favorire il risparmio energetico; per quanto riguarda i limiti di trasmittanza dei nostri componenti, siamo arrivati alla frutta: sotto l’1.4 o l’1.0 non c’è più molto da chiedere; lo stesso vale per le pareti e per gli impianti.
Quindi le normative si rivolgeranno a migliorare l’integrazione tra gli ottimi componenti che siamo costretti a installare, i quali, se non correttamente posati e non correttamente progettati, non mantengono nella realtà le promesse prestazioni che mettiamo sulle DoP.
Pochi giorni fa il Governo ha approvato un atto di indirizzo che, raccogliendo le indicazioni della nuova direttiva europea, indica proprio queste direzioni di sviluppo: automazione domotica e verifica della corretta installazione.
E, giusto perché sia chiaro che non si chiacchiera a vuoto, raccomanda di legare l’erogazione degli incentivi alla professionalità degli operatori.
Quindi possiamo chiudere il cerchio: la qualifica di posatore certificato, prima o poi diventerà necessaria; vedremo come l’atto di indirizzo approvato si calerà nei singoli aspetti operativi (come qualificare gli idraulici, i cappottisti e i serramentisti) e, soprattutto, come e se gli incentivi verranno legati alla qualifica degli operatori (immagino con una Dichiarazione di Conformità sottoscritta da un ‘Posatore certificato’)
Intanto, calma e gesso: di corsi di qualificazione ne arriveranno a raffica, più o meno seri, più o meno sinceri, più o meno attagliati alla specifica realtà di ciascuno di voi.
L’importante è saper scegliere, giusto per non comprare la mascherina alla fermata dell’autobus solo perché qualcuno strilla all’epidemia imminente.
In ogni caso, Venerota e la sua Accademia ci sono, sono sul pezzo; è in contatto, da sempre, con due dei quattro enti abilitati (oggi), da Accredia; la proposta giusta vi arriverà.
Vi arriverà in tempo, a bocce ferme, senza allarmismi inutili e sarà la più qualificata.
28 anni fa, scrivevo che “Un buon serramento mal posato è un buon serramento che non funziona” e che oggi, questa frase, viene in varie forme, imitata un po da tutti. Il problema di una corretta posa in opera, veniva da me sentito sin dall’inizio, visto che per 14 anni ho fatto il “garzone” dei miei posatori. Per citare una frase famosa <> che riassume, questi quasi 30anni di attività, ciò che ho visto nei vari cantieri. Porte blindate avvitate al vecchio telaio di legno, serramenti a “Z” a cui veniva chiesto al cliente di dare una “verniciatina” ai lati, schiuma? che cosa è?, zanzariere posate contro mazzetta al posto della guida tapparella che stava dietro. Forse è giunta l’ora di mettere mano alla questione che, un sacco di “improvvisati”, si sono riversati nostro settore creando disastri e sopratutto abbattendo i prezzi, senza lasciarci neppure un panino ed una coca cola di margine. Fosse concorrenza leale, cioè basata sulla competenza e maggiore capacità, non ci sarebbe nulla da contestare, ma il problema è che degli incompetenti ed incapaci fanno un lavoro che richiede competenza e capacità. Che diventi pure obbligatorio certificare il proprio operato, a patto che Pippo Pluto e Topolino smettano di fare un lavoro che richiede anche un poco di amor proprio e non solamente un disonesto guadagno, dovuto all’ignoranza dei nostri clienti finali. Con questa mentalità è chiaro che i soldi non li farò mai…….ma la notte dormo.
Bravi, bell’articolo! Molto chiaro ed esaustivo.